In un ambiente leggermente interrato nel cuore del centro storico, il progetto interpreta la luce riflessa del mare, evocandone i bagliori attraverso superfici ceramiche lucide e cromatismi profondi.
L’intervento nasce dalla fusione di più unità preesistenti, ridisegnando uno spazio continuo e longitudinale di circa 300 mq ai piedi di un palazzo storico. Il rivestimento in piastrelle smaltate accompagna pareti e pavimenti, generando una superficie vibrante che definisce la percezione dello spazio.
La materia diventa paesaggio. Il blu intenso si rifrange in molteplici tonalità, amplificando l’effetto della luce naturale che filtra dalle aperture affacciate sul vicolo. La posa si alterna tra geometrie ortogonali e spina di pesce, creando tappeti ceramici che scandiscono e articolano la sequenza degli ambienti.
Il disegno d’interni adotta un linguaggio sobrio, tra citazioni coloniali e dettagli contemporanei. Arredi in legno naturale, sedute in paglia intrecciata, superfici effetto pietra e lampade in carta riciclata contribuiscono a costruire un racconto materico stratificato, in equilibrio tra profondità marine e tonalità sabbiose.
Uno spazio che suggerisce un’idea di mediterraneo interiore, lontano dalla retorica del luogo, e costruito intorno a una relazione fisica con la luce, la materia e la memoria.